Ondeggiando la testa, accendiamo un pensiero, un ritmo, un grido, un 'play', alziamo il volume al massimo, nell'estremo vibrare, ululare, colpire, ripetere, tremare, comincia il gioco cosmico dei sensi.
Registrato come solito del duo americano con la partecipazione straordinaria di musicisti dall'alto calibro come David Bryne e Perry Farell, The Cosmic Game è una tale esplosione sperimentale di generi e ritmi che più che parlare e recensire bisogna soltanto zittirsi e ascoltare.
JM Sz
Salite sulla vostra macchina (o una noleggiata, prestata o rubata), mettete questo album al massimo volume, bevetevi una birra, fumatevi una sigaretta, e partite. Partite, partite lontano, andate, andate, andate, si, andate, finché la benzina non tossisce esangue, finché i vostri pneumatici non scoppiano. Questo non è un invito, è un pensiero, un sogno suscitato dall'ascolto di questo album, dalla sua visione, il suo ritmo ipnotico, il suo ripetersi, il suo richiamare, il suo sognate. Ascoltalo, e non trattenetevi, anche a voi verrà la voglia di farlo, si, è certo, voi sapete cosa, sapete di cosa parlo, fatelo. Andate per la vostra via, nel buio dell'instancabile notte, andate, e dopo questo ascolto ogni gesto sarà giustificato.
Non dico altro, non posso. I vostri pensieri già di certo viaggiano.
JM Sz
Lo ammetto, ho scoperto gli Awolnation tramite uno dei tanti remix dubstep di “Sail” (se volete ascoltarvelo, consiglio quello di Unlimited Gravity), il loro singolo di maggior successo. Poi ho deciso di ascoltare la versione originale. Poi ho deciso di ascoltare tutto l'album. Poi ho deciso di andare al loro concerto il 31 Gennaio 2013 a Milano.
È un tunnel? O è solo buona, ottima, musica?
Gli Awolnation sono il nuovo progetto del frontman Aaron Bruno (Under the Influence of Giants, Hometown Hero) un elettronico elettrizzante mix di generi e suggestioni musicali, perfettamente condensato nella meravigliosa “Knights of Shame”: 12 minuti di echi provenienti dallo spazio, da Beck, Florence + the Machine, Bohemian Rhapsody e quel qualcosa di nuovo, poetico e stimolante che Bruno riesce a portare sulla scena indie-pendente con i suoi testi toccanti e suggestivi.
Ascoltate Megalithic Symphony dall'inizio alla fine, una volta, due volte, e poi ancora, scoprendo sempre nuovi bagliori da galassie lontane, nuove radiazioni cosmiche di fondo, nuove leggi della forza di gravità. Ci vediamo il 31 Gennaio.
post di C.N.
Comprate, scaricate, rubate la loro intera discografia, l'importante è che li sentiate tutti, in momenti diversi, in macchina o a letto. Fatelo perché sono uno dei gruppi a noi preferiti da molto tempo. Maturi nel sound, ricchi di suoni e talmente piacevoli dalle primissimi canzoni: un gruppo, come tanti altri di successo, canadese, che ci fa venire la voglia di prendere un volo adesso, partire per la loro città natale in Montréal, e poi, non appena usciti dall'aeroporto, rinchiuderci in un bar qualunque, anche il primo che ci capita, ordinare una birra, e tendere l'orecchio, così da sentire cosa danno alla radio in questo paese per sfornare giovani gruppi tanto talentuosi ed innovativi.
DISCOGRAFIA
- 2004 - Funeral
- 2007 - Neon Bible
- 2010 - The Suburbs
